Il Noni o Nonu è una straordinaria pianta medicinale della Polinesia, conosciuta da tempo immemorabile dai Kahuna per curare svariati disturbi, ed ora arrivata anche in Europa con tutto il suo potenziale benefico per la nostra salute. Il suo nome scientifico è Morinda Citrifolia appartiene al genere delle Rubiacee, vengono usate tutte le sue parti: foglie, corteccia, radici, fiori e frutti per preparare rimedi molto efficaci contro diversi patologie. Tuttavia, è il suo frutto ceroso dalle dimensioni di una patata, con le sue numerose azioni farmacologiche, che da sempre viene considerato la parte più preziosa di questa pianta. Il Nonu, questo è il vero nome polinesiano, contiene vitamine, minerali, oligoelementi, enzimi, alcaloidi benefici, co-fattori e steroli etc.
Gli abitanti della Polinesia hanno usato da tempo immemorabile il Nonu come ricostituente, adattogeno e come potente rimedio naturale per diversi disturbi della salute. Il Nonu è parte integrante della cultura polinesiana che si rivela essere ricchissima di storie riguardanti la meravigliosa ”regina delle piante” , grande quanto una patata e disseminata un po‘ ovunque, prosperosissima, sull‘intero gruppo d’isole.
Il mondo occidentale venne a conoscenza dei numerosi benefici del Noni già nel 1950, grazie a Ralph Heinicke dottore e biochimico, vissuto alle Hawaii, le cui ricerche hanno riportato il succo del Noni all'attenzione del mondo scientifico.
Nel 1983, un medico portò uno di questi frutti a due chimici del settore alimentare negli Stati Uniti e raccontò loro di tutte queste numerose leggende in Polinesia tessute attorno a questa fonte dell’eterna giovinezza. Lo strano succo fu distribuito –non senza scetticismo- ad un prescelto gruppo campione di persone, che, però, già dopo alcuni giorni dalla prima assunzione, avevano notato significativi miglioramenti del loro stato di salute generale. I chimici resero il succo del frutto selvatico più gradevole aggiungendoci del puro succo di frutti di bosco – e il resto è storia.
Numerose ricerche scientifiche ad ampio raggio hanno evidenziato che qui si tratta molto probabilmente della scoperta più importante degli ultimi decenni nel campo dell‘alimentazione naturale, perché, il frutto contiene una concentrazione straordinariamente alta di principi attivi utili alla produzione del super-enzima, ovvero la xeronina, già insita nel corpo umano. Si tratta di un enzima scoperto trent‘anni fa e che, secondo i dati scientifici, dovrebbe essere un elemento decisivo nei processi di sintesi delle proteine, del metabolismo in generale e della scissione delle cellule.
Questo nuovo succo di frutta da poco tempo è disponibile anche nell‘Unione europea, in bottiglie di vetro da un litro sotto forma di purissimo succo del frutto selvatico allo stato naturale. A detta del produttore esso non contiene nessun tipo d’ingredienti inquinanti del mondo civilizzato (< 0,6 BQ/kg).
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