Una delle situazioni acute, che più frequentemente si presentano all’osteopata, è il così detto “colpo della strega”, altro non è che un particolare tipo di lombalgia acuta, molto frequente e che colpisce senza limiti d’età o sesso.
In Osteopatia questa disfunzione viene considerata primaria, vale a dire non derivante da altre disfunzioni, questo perché il suo esito è sempre acuto ed in seguito ad un movimento brusco, che causa una sublussazione temporanea delle faccette articolari di L5-S1, ossia l’ultima vertebra lombare e la prima sacrale.
Le cause del colpo della strega sono varie ma principalmente vanno individuate negli atteggiamenti posturali del paziente, muscoli fibrotici e malformazioni congenite etc. Comunque, ciò suddetto, altro non è che il terreno su cui un movimento particolarmente scorretto e brusco va a creare la sublussazione, quasi sempre, come si evince, è accompagnata da una rigidità muscolare cronica di tutto il corpo.
La meccanica disfunzionale del colpo della strega usualmente è la seguente: il paziente è in piedi, si china per raccogliere qualcosa da terra facendo compiere al tratto lombare della colonna una flessione, rotazione e latro-flessione. Tali movimenti si distribuiscono fisiologicamente, ma nel caso specifico essendoci delle zone di restrizione articolare delle vertebre sovrastanti L5, lo sforzo di rotazione avviene in questa zona, che in condizioni normali presenta una mobilità ridotta.
Prendiamo come esempio un paziente che dopo una flessione, rotazione sx ed lateroflessione dx del rachide, si rialza ma, a causa della sublussazione di L5 sul promontorio sacrale, la vertebra rimane bloccata, ed in oltre il sacro, per fare in modo che il tronco mantenga una posizione eretta antalgica, è costretto a compiere una rotazione. Tutto questo con grande dolore del paziente, rendendolo incapace di muoversi.
Sono sufficienti tre o quattro trattamenti Osteopatici per risolvere in maniere rapida e non dolorosa, nel rispetto del corpo, il colpo della strega. |