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Rilascio Miofasciale

CHE COSA E' IL RILASCIO MIOFASCIALE?

La terapia di rilascio miofasciale è una tecnica gentile di “stretching” e massaggio che usa la manipolazione del corpo intero per promuovere la cura e alleviare il dolore. Proprio come il nome suggerisce – “mio” viene dal latino e significa muscolo – l’Osteopata utilizza questa tecnica per diminuire la pressione nella fascia fibrosa del tessuto connettivo che riveste completamente i muscoli di tutto il corpo. Le guaine di questo tessuto connettivo denso ed elastico intessono i vasi, le ossa e anche i nervi, formando un’intricata rete tridimensionale che sostiene gli organi e le articolazioni dalla testa all’alluce e agisce come un assorbente degli shock del corpo.

D’accordo con gli Osteopatiche applicano il rilascio miofasciale , la cicatrizzazione o il trauma di questa rete di tessuto connettivo è la principale causa di dolore e di impedimento del movimento. Gli stiramenti leggeri dell’Osteopata hanno per scopo alleviare questi problemi sciogliendo o “rilasciando” le contrazioni e aderenze della fascia. Si beneficiano da questa tecnica persone con mal di schiena di vecchia data, fibromialgia, mal di testa ricorrente, traumi da sport, cicatrici e aderenze post-traumatiche e chirurgiche (vedere articolo Osteopatia e Cicatrici) e un grande numero di altri disturbi.

La terapia stessa è relativamente nuova. L’Osteopata Dr. Robert Ward dell’Università dello Stato di Michigan insegnò il primo corso intitolato “Rilascio miofasciale” in quella scuola negli anni ’70, e le prime referenze cominciarono ad apparire nella letteratura medica negli anni ’80. Comunque, come un trattamento olistico che guarda il corpo come un tutt’uno integrato, le sue radici si trovano molto tempo indietro, nelle manipolazioni e stiramenti del tessuto molle dell’Osteopatia, che sono cominciate nel secolo diciannovesimo.

Infatti, come molte terapie integrative, il rilascio miofasciale fa parte di una filosofia più ampia di guarigione che enfatizza l’importanza delle interazioni corpo-mente e della cura preventiva. Questo può anche fare parte di un programma di gestione del dolore che comprende tecniche di salute comportamentale, agopuntura, fitoterapia, consigli nutrizionali e tecniche di rilassamento.



COME FUNZIONA?

Il rilascio miofasciale è una forma gentile di terapia che produce effetti profondi in tutto il corpo. Il rilascio miofasciale rivolge le restrizioni al tessuto connettivo, o fascia, del corpo. La fascia è un tessuto estremamente resistente che coinvolge ogni muscolo, osso, organo, nervo e vaso sanguigno, fino al livello cellulare. Le restrizioni fasciali sono causate da incidenti, traumi, situazioni di stress ripetitivo, cicatrici d’origine traumatica o chirurgica e posture scorrette. Uno qualsiasi di questi traumi può vincolare il tessuto fasciale, esercitando anormali pressioni e tensioni eccessive sopra strutture che producono il dolore.

La terapia di rilascio miofasciale è basata sull’idea che la postura scorretta, un trauma fisico, una malattia e lo stress emozionale possano disallineare il corpo e far sì che l’intricata rete della fascia diventi tesa e contratta. Poiché la fascia collega ogni organo e tessuto del corpo ad ogni altra parte, si dice che l’uso abile ed esperto delle mani sciolga o “rilasci” le tensioni in questa rete fasciale. In questa metodica la pressione sulle ossa, muscoli, articolazioni e nervi è leggera e così l’equilibrio è ristabilito.

Gli effetti della tensione e dello sforzo sul tessuto miofasciale agiscono come il tirare il tessuto di una maglia, sono visti come una palla di neve nel tempo. Pressioni anormali possono tendere o bendare la fascia dei tessuti giacenti, causando “aderenze” di tessuto cicatriziale che aderiscono strettamente con le fibre muscolari. Anche se queste aderenze non si vedono nei raggi-X o in altri esami diagnostici, esse possono irrigidire i muscoli o contribuire a indurre movimenti dolorosi, come ad esempio nel trauma della cuffia dei rotatori. Se queste aderenze avvengono vicine a un nervo, possono causare insensibilità, formicolio, dolore e pizzicori, proprio come succede con la sciatica o la sindrome del tunnel carpale.

Si crede che la tecnica gentile e costante del rilascio miofasciale liberi queste aderenze ammorbidendo e allungando la fascia. Il rilascio miofasciale non solo libera le restrizioni che bloccano anche i vasi sanguigni e i nervi, migliorando così la circolazione e la trasmissione del sistema nervoso, ma soprattutto ristora anche i poteri autocurativi innati del corpo.

Alcuni Osteopati sostengono che il metodo allevia anche emozioni represse che potrebbero contribuire al dolore e agli stress nel corpo. In una variazione della tecnica che il Dr. John Barnes chiama “scarico miofasciale”, dice che muovendo varie parti del corpo lungo una gamma di posizioni posturali si possono scaricare memorie represse di traumi psico-emotivi che i tessuti inconsciamente, hanno accumulato. Tutto ciò porta a una guarigione fisica e fisiologica.



COSA POTETE ASPETTARVI?

Mentre i muscoli di solito rispondono a strofinamenti forti e a spinte da massaggio, la fascia risponde a un tocco molto più delicato. E al contrario di una manipolazione osteopatica strutturale tipica, che mira a migliorare il movimento e la funzione di un’articolazione in particolare, il rilascio miofasciale lavora su una fascia più ampia di muscoli e di tessuto connettivo.

Innanzitutto l’Osteopatavi chiederà sui vostri disturbi e esaminerà attentamente la vostra postura seduta, in piedi, camminando e in riposo. Le ossa del vostro collo, pelvi, schiena e altre aree saranno palpate e la pelle sarà stirata per sentire le aree di rigidezza. L’Osteopata, usando le punta delle dita, le nocche, l’eminenza tenar e ipotenar della mano, sentirà, o “palperà”, strati più profondi di qualsiasi area legata inferiormente alla fascia. Quando si trova un’area ristretta. i tessuti saranno gentilmente stirati lungo la direzione delle fibre muscolari finché non è percepita una resistenza ad uno stiramento ulteriore.

Lo stiramento può durare da 1 a 2 minuti, e a volte più di 5 minuti, prima che si senta un ammorbidimento o un “rilascio”. Il rilascio indica che il muscolo si sta rilassando, le aderenze si stanno sciogliendo lentamente e che la fascia si è riallineata correttamente. Il processo viene ripetuto finché i tessuti siano completamente allungati.

Il rilascio miofasciale viene descritto come “una conversazione non-verbale tra le mani dell’Osteopata e il corpo del paziente. Esso dovrebbe essere molto comodo e rilassante.” Poiché la fascia è una rete interconnessa, l’Osteopata deve lavorare su diversi distretti del vostro corpo, e non solo su quelli che fanno male. Per aiutarvi nel rilassamento, voi potete essere incoraggiati a respirare profondamente o a fare dei suoni.

Alcune persone si sentono meglio immediatamente, perfino libere dal dolore, e sono capaci di muovere le articolazioni più liberamente dopo che la seduta è finita. Altre sentono qualche aumento dei fastidi la notte o il giorno dopo. Comunque qualsiasi dolore dovrebbe calmarsi entro uno o due giorni.

Di solito le sedute durano 30 minuti e possono essere fatte da una a tre volte alla settimana, ciò dipende della vostra condizione. Un semplice muscolo tirato può rispondere completamente dopo una o due sedute, mentre un dolore miofasciale di vecchia data può richiedere tre mesi di trattamento regolare, insieme a un programma di esercizi e di stiramenti da fare a casa.

Infatti, voi dovrete chiedere al vostro Osteopata di darvi degli esercizi da fare a casa. Al contrario delle routine di stretching classici per sport specifici, questi esercizi sono designati ad allungare i muscoli e i tessuti connettivi in diverse direzioni. Per alleviare la tensione nella regione pelvica, per esempio, voi potete distendervi con la vostra anca riposata sopra una palla di schiuma per vari minuti. Comunque, gli esercizi sono fatti su misura per le vostre necessità individuali.



BENEFICI ALLA SALUTE

La terapia di rilascio miofasciale non è stata studiata estensivamente, ma sta ricevendo crescente attenzione nella comunità scientifica mondiale. Uno studio del Giornale di Medicina di New England, del 1999, per esempio, ha trovato che la manipolazione Osteopatica del rachide, compreso il rilascio miofasciale , è tanto efficace come le terapie standard per la diminuzione del dolore persistente nella schiena inferiore, ma ha presentato un beneficio in più: quelli che hanno ricevuto una terapia manuale hanno avuto molto meno bisogno di spendere per costosi antidolorifici, rilassanti muscolari e droghe anti-infiammatorie, che potrebbero avere potenziali effetti collaterali pericolosi alla salute.

In aggiunta al mal di schiena, il rilascio miofasciale è usato per trattare un ampio elenco di sofferenze dolorose che colpiscono i muscoli e i tessuti connettivi, compresa la fibromialgia, l’artrite reumatoide, gli spasmi muscolari e i traumi dovuti ai colpi di frusta e la sindrome del tunnel carpale. Possono anche beneficiarsi del trattamento miofasciale persone con diabete, che hanno un rischio maggiore di soffrire di fascite plantare e di spalla congelata. I corridori professionisti e gli atleti olimpici usano questa tecnica per i loro traumi da stress agonistico. Questa tecnica viene perfino usata su cavalli da corsa e su i loro cavalieri, tanto quanto su gli sportivi del finesettimana con epicondilite, epitrocleite, shin split, o infine per una brutta distorsione che ha difficoltà a guarirsi.

Questa terapia è usata per tante altre condizioni e su altrettante persone di tutte le età. Possono beneficiarsi pure quelle persone con dolore alla mascella, fastidio alle cicatrici chirurgiche, ancora sensibili, (vedere articolo Osteopatia e Cicatrici), mal di testa e sindrome da fatica cronica. Nelle donne, la tecnica è usata a volte per alleviare il dolore pelvico nei problemi mestruali, l’incontinenza eppure nell’infertilità. La tecnica è anche efficace in bambini con, (tra altre condizioni) trauma da nascita, traumi alla testa, paralisi cerebrale e scoliosi.



COME SCEGLIERE UN PROFESSIONISTA?

Generalmente, il rilascio miofasciale è realizzato specialmente da Osteopati che hanno ricevuto un’istruzione speciale in queste tecniche. La tecnica viene anche praticata da Osteopati (D.O.) che sono specialisti in gestione del dolore.

Da quando il rilascio miofasciale è una tecnica piuttosto che una professione specifica, non ci sono organizzazioni professionali che certifichino le persone preparate in questo campo.

PRECAUZIONI:

- Fate sapere al vostro terapista se voi recentemente avete subito un intervento chirurgico o un trauma o se siete in gravidanza. Alcuni movimenti o stiramenti possono essere inappropriati.

- Alcune persone sentono nausea o vertigine o sviluppano qualche dolore durante o dopo il trattamento. Gli Osteopati raccomandano il consumo di acqua abbondante per aiutare a eliminare qualsiasi residuo di prodotti di scarto (tossine) che possono contribuire al fastidio. Fate sapere al vostro Osteopata se il male persiste per più di un giorno o due.

- Se voi state prendendo degli anticoagulanti e formate dei lividi molto facilmente, fatelo sapere al vostro Osteopata. Anche se gli stiramenti sono molto gentili, come qualsiasi tecnica manuale essa può causare livido. Ciò è inoffensivo, ma voi dovete esserne consapevoli.

Segue un elenco parziale delle condizioni per cui il trattamento con le tecniche di rilascio miofasciale sono sicure e efficaci:

- Fibromialgia.
- Sindrome da dolore miofasciale cronico.
- Sindrome da fatica cronica.
- Mal di schiena.
- Torcicollo.
- Postura scorretta.
- Dolore sacro-iliaco.
- Scoliosi.
- Mali di testa – emicrania, sinusite o da tensione muscolare.
- Disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare.
- Tinnito auricolare (ronzio nell’orecchio).
- Traumi alla testa.
- Colpi forti.
- Problemi neurologici.
- Spasmi/spasticità.
- Sindrome del tunnel carpale.
- Traumi sportivi.
- Restrizioni nei movimenti.
- Cicatrici o tessuto cicatrizziale da traumi o interventi chirurgici.
- Fascite plantare.


CONCLUSIONE

Il rilascio miofasciale è una terapia di corpo intero. Funzionalmente, il sistema miofasciale forma una rete continua dalla testa all’alluce. Un trauma in qualsiasi parte del sistema può portare a effetti di grande estensione in altre parti del corpo. Ciò aiuta a spiegare combinazioni apparentemente inspiegabili di dolori e lamenti di molti individui. Molto spesso, i sintomi dolorosi succedono in quelle che potrebbero essere considerate regioni del corpo senza nessun rapporto. Concludendo, possiamo dire che il principio di base del rilascio miofasciale è che nessuna parte del corpo è separata dall’altra.

Dott. Giovanni Turchetti DO ND
Membro della British Osteopathic Association (BOA)
Membro del Australian Osteopathic Association (AOA)
Membro del Deutscher Verband für Osteopathische Medizin (DVOM)
V.le Nervi 04100 LATINA - Tel. 347/3270604 339/6641830 - Email: info@osteopata.it

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